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Questo post racconta come negli ultimi 4 giorni ho tradito la fiducia che una persona aveva riposto in me e di come ho riconquistato la sua fiducia. Potrebbe interessarti a leggerlo se:

  • anche tu sei umano e commetti degli errori
  • hai compromesso una relazione (di qualsiasi tipo) tradendo la fiducia di una persona
  • vuoi riconquistare la sua fiducia

 

Schizzi d’acqua

Prima di continuare con la mia storia personale, immagina per un momento che io e te siamo ai Caraibi. Il tempo è un sogno: temperatura perfetta, pochissima umidità ed una leggerissima brezza che accarezza le foglie delle palme. Stiamo pranzando vicino ad una piscina e stai ascoltando la musica suonata nelle vicinanze da parte della tua band preferita. E mentre ci stiamo godendo questa giornata perfetta, noti che qualcuno dalla piscina ti sta schizzando con l’acqua: all’inizio solo sulle scarpe, poi più in alto fino a bagnarti le gambe.

Non riesci a vedere la persona perché tra te e la piscina c’è una grossa sedia a sdraio che copre la visuale. Inizialmente ignori gli schizzi, ma inizi ad essere veramente bagnato e ti irriti fortemente e ti alzi dalla sedia per dirgliene 4 a quell’idiota che ti sta bagnando. Non appena tei sei alzato per urlare a quella persona e vedi oltre la sedia, ti accorgi che la persona che ti sta schizzando con l’acqua sta… ANNEGANDO !

Istantaneamente realizzi che tutto questo tempo quest’uomo ha schizzato acqua da tutte le parti nel disperato tentativo di tenere la propria testa fuori dall’acqua. Non stava affatto cercando di bagnare te !

Adesso posso raccontarti che questa settimana ho tradito la fiducia che una persona aveva riposto in me (non scendo nei dettagli perchè non ne vado fiero e per rispettare la privacy di questa persona). Questa persona me lo ha fatto notare, il mondo mi è crollato addosso e mi sono sentito una merda. Di conseguenza negli ultimi 4 giorni io ero quella persona che stava metaforicamente annegando, e il mio comportamento insopportabile e la mia incapacità di focalizzarmi sul lavoro era un goffo tentativo di tenere la mia testa fuori dall’acqua.

 

Il secchio d’acqua

Premetto che io NON sono in una relazione di tipo amoroso con la persona di cui ho tradito la fiducia, ma questo non cambia il fatto che ci tengo e perciò vale comunque la seguente metafora.

Immagina che amare sia come possedere un secchio d’acqua. Quando il tuo secchio è vuoto, non sei in grado di condividere neanche una goccia d’acqua con il tuo partner, nemmeno se vuoi amare o aiutare il tuo partner: semplicemente perchè il tuo secchio è a secco.

Ecco 4 giorni fa il mio secchio era completamente vuoto, il primo passo per venirne fuori era rimettere un pò d’acqua nel mio secchio. Ho quindi dovuto mettere me stesso prima di tutto il resto. Questa cosa mi riesce molto difficile, in quanto sono abituato a dare, ma faccio fatica a chiedere per me stesso, e poi /quando ricevo)  a darmi il permesso di ricevere veramente e pienamente.

 

Rallentare per poter risalire

Il giorno dopo l’incidente ho finalmente capito che ero arrivato al capolinea, che così non potevo continuare.

La sofferenza è il miglior motivatoreJayson Gaddis   Condividilo su

Ho deciso finalmente di staccarmi da quel maledetto pc. Ho un rapporto di amore (in quanto mi affascina le potenzialità che offre), ma anche di odio, in quanto mi alieno quando vi sto davanti per tante ore (e in questo periodo di reclusione COVID-19 sono TUTTO il giorno davanti al computer).

Alla sera quando ero uscito per buttare la spazzatura, ho preso del tempo per camminare e stare da solo, per muovermi, per stare lontano da quel maledetto pc. Ho anche casualmente incontrato un amico (anche lui stava andando a gettare la spazzatura). Chiacchierare con lui ed essere visto da lui, mi ha fatto sentire accettato (ricordi ? per poter provare amore, devi prima passare per essere visto e sentirti accettato). Con questo amico ho avuto modo anche di rendermi conto di quanto fortunato io sia, in quanto in questa situazione COVID-19 io comunque ho sempre continuato a lavorare da casa, con una moglie ed una figlia che mi vogliono bene ed una terrazza dove al pomeriggio potevo prendere aria e sole.

Sono molto più fortunato di tante altre persone. Provare questa gratitudine è stato un’altra aggiunta di acqua al mio secchio. Infine sono tornato a casa (nel frattempo mia figlia mi aveva chiamato tutta preoccupata “Devo sei finito ? Sei sceso per buttare la spazzatura ed è rtequarti d’ora che sei fuori !!!!“)

Tornato a casa mi sono buttato sul divano tra mia moglie e mia figlia che stavano guardando la TV e ho chiesto di farmi delle coccole.
Se non hai mai sentito parlare dei Linguaggi dell’Amore, devi sapere che (secondo Gary Chapman) esistono sostanzialmente 5 modi attraverso cui ognuno di noi esprime (e di conseguenza si aspetta di ricevere) Amore.

I 5 linguaggi dell’Amore sono:

  1. Parole d’affermazione, cioè i complimenti al partner
  2. Tempo di qualità, cioè la vicinanza e l’ascolto esclusivi
  3. Ricevere regali, amare è donare
  4. Atti di servizio, partecipare ai lavori domestici
  5. Contatto fisico, gesti affettuosi e sesso

Pare che ognuno ne abbia uno o due di predominanti. Ecco il mio è DECISAMENTE il contatto fisico: se voglio esprimere il mio amore, istintivamente mi viene da abbracciare la persona. Se ho bisogno di sentirmi amato, voglio essere abbracciato, toccato.

Adesso sai perchè ho chiesto a mia moglie e a mia figlia di abbracciarmi e ciò che mi ero immaginato (cioè l’aspettativa che avevo) era qualcosa come questo gatto 🙂

Il linguaggio dell’amore primario di mia moglie e di mia figlia NON è il contatto, quindi le coccole sono state leggermente diverse 🙂 ma sono grato a loro perchè, nonostante la loro breve durata, hanno aggiunto un altro poco di acqua al mio secchio e questo è stato sufficiente per essere di nuovo in grado di “funzionare”.
In pratica è come se mi avessero finalmente tirato fuori dalla piscina (di cui ho parlato all’inizio) ed ho finalmente avuto le risorse per tornare ad essere una persona matura, cioè capace di prendermi cura di me stesso.

Per poter risalire, devi prima rallentare.Anonimo   Condividilo su

E’ stato l’inizio della risalita, ma… non era ancora finita. Ti ricordi vero che ho completamente dissatteso la fiducia che una persona aveva riposto in me ?

Provavo vergogna per ciò che ho fatto e il primo istinto è stato di sparire, ignorare la sensazione spiacevole e non farmi più vedere da questa persona (opzione possibile, visto che vive in Australia e non ho contatti fisici con lei).

Ma sia la mia coscienza, sia il fatto che questa persona condividendo con me come il mio comportamento l’aveva fatta stare, stava chiaramente segnalandomi 2 cose:

  1. per lei è stato un atto di coraggio esporsi, condividendo cosa provava e come era rimasta: mica poteva sapere come io avrei reagito
  2. che ci teneva a me. Sappi, che quando qualcuno non gli interessa più niente di te (rapporto di coppia, amici o lavoro che sia), non te lo viene nemmeno più a dire: si fa gli affari suoi e buona notte. Finchè qualcuno ti viene a dire le cavolate che combini, vuol dire che ci tiene almeno un pò.

 

TIRARE SU I COCCI

Dunque dopo aver raccolto le risorse necessarie è arrivato il momento di recuperare la relazione di amicizia con questa persona.

Il primo passo in assoluto è stato ammettere le mie responsabilità.

Finalmente stamattina ho avuto l’occasione di videochiamare questa persona e ho ammesso tutto ciò che avevo fatto (c’erano ulteriori dettagli che lei non conosceva ancora). Ha particolarmente apprezzato, non soltanto che le avessi raccontato TUTTO, ma anche il fatto che avessi riconosciuto ed ammesso il mio “lato d’ombra” e come avessi agito da lì. Tutti abbiamo un lato d’ombra, nessuno escluso e ciò che mi piace molto del lavoro di Carl Gustav Jung è il concetto degli archetipi (cioè concetti simbolici che portiamo inconsciamente dentro di noi). Secondo Jung i principali archetipi sono il Re, il Guerriero, il Mago ed l’Amante.

Il Re rappresenta l’autorevolezza, la capacità di ispirare, il carisma, l’assertività e la leadership. Il lato oscuro di questo archetipo, cioè il rischio che corre quando non è equilibrato e maturo, è quello del Tiranno (cioè di colui che è disposto a tutto, pur di non perdere il proprio potere) o del Debole (un Re che ha abdicato al trono: invece di assumere il controllo della propria vita, lascia che siano gli altri o le circostanze a decidere per lui. E’ continuamente insicuro e, fondamentalmente, un codardo).

Il Guerriero rappresenta il coraggio, la disciplina, il distacco emotivo, la resilienza, la forza metale e fisica. Il lato d’ombra di questo archetipo, cioè il rischio che corre quando non è equilibrato e maturo, è quello del Sadico (quando il suo distacco emotivo, l’anaffettività e l’odio per la debolezza altrui non si relegano più soltanto durante la “battaglia” ma diventano costanti della sua vita e quindi diventa capace di atroci crudeltà) o del Masochista (quando si sacrifica ad una causa che non gli appartiene e cerca continuamente l’approvazione del suo Re o – fuori metafora – del suo capo, partner, etc).

Il Mago rappresenta la saggezza, l’intuizione, la conoscenza, e la capacità di apprendimento. Il lato oscuro di questo archetipo, cioè il rischio che corre quando non è quilibrato e maturo, è quello del Manipolatore (quando utilizza la conoscenza acquisita e i segreti di cui dispone, e a cui pochi hanno accesso, per ingannare gli altri per un suo tornaconto personale) o dello Sfaticato (colui che desidera ottenere “tutto e subito”, senza però doversi impegnare troppo e quindi spreca enormi energie alla ricerca della strada più semplice, trovando ogni scusa pur di rimandare l’azione e l’impegno, essendo così destinato ad essere un eterno colui che desidera, ma non ottiene mai).

L’Amante rappresenta l’amore per il bello, la gratitudine, l’apprezzamento per i piaceri della vita. Il lato d’ombra di questo archetipo, cioè il rischio che corre quando non è equilibrato e maturo, è quello dell’Edonista (colui che come un tossicodipendente è alla continua ricerca di nuove esperienze, di esperienze di piacere sempre più estreme, di esperienze che siano in grado di placare la fiamma che lo brucia da dentro) o dell’eterno Insoddisfatto (ovvero colui che ha perso qualsiasi entusiasmo per la vita, colui che non trova più soddisfazione in nulla e oscilla continuamente tra depressione e noia).

(Se ti incuriosisce questa tematica leggi il libro King, Warrior, Magician and Lover di Robert Moore oppure l’articolo in italiano di Andrea Giuliodori).

L’archetipo che è particolarmente sviluppato in me è quello del Mago (mi piace approfondire molto le tematiche che mi appassionano), e il mio comportamento in effetti è stato manipolatorio e questo perchè cercavo una scorciatoia.

Non me ne sono accorto e per fortuna questa persona ha avuto il coraggio di farmelo notare ed è proprio questo il bello del creare relazioni profonde, autentiche di mutua fiducia: perchè essendo umano è inevitabile che non sarò sempre equilibrato, maturo e mosso dai migliori intenti, ma se ho delle persone attorno a me con cui ho costruito un rapporto tale che si fidino di dirmi in faccia ciò che pensano di me, io ho la possibilità di accorgermi quando perdo la retta via. Ho quindi la possibilità di integrare le parti di me che non ho ancora accettato ed integrato.

Per capire chi vi comanda, basta vedere chi non vi è permesso di criticareVoltaire   Condividilo su

 

Le mie lezioni apprese

Da questa esperienza cosa ho imparato ?

  1. di chiedere SEMPRE il permesso delle persone (il lato d’ombra del Mago Manipolatore)
  2. che non esistono scorciatoie (il lato d’ombra dello Sfaticato) e che devo coltivare pazienza
  3. che sono umano
  4. che non è così importante non commettere errori (in quanto smetterò di commettere errori soltanto quando smetterò di mettermi in gioco), quanto ammettere le mie responsabilità
  5. di quanto sia importante saper ricucire uno strappo in una relazione. Sono immensamente grato a Jayson Gaddis e a Dagmar Schroeter per aver modellato per me ed avermi insegnato questa abilità fondamentale
  6. aver scoperto che superare assieme una rottura in una relazione rinforza ogni volta la relazione stessa, portandola ad un livello superiore, rispetto al punto di partenza
  7. che sto facendo progressi nel non fuggire alle mie responsabilità
  8. che sto facendo progressi nel prendermi cura di me stesso e nel chiedere aiuto
  9. che per venirne fuori, devo entrare dentro al mio disagio (video)

 

Per venirne fuori, devi entrarci dentro.Jerzy Gregorek   Condividilo su

 

Come recuperare una relazione dopo un rottura?

Ricapitolando, come io ho recuperato questa relazione dopo la rottura è stato:

  1. assicurandomi di avere le risorse fisiche ed emotive per affrontare la situazione
  2. assumendomi la responsabilità per quello che ho combinato
  3. ristabilendo la sicurezza tra noi due (per i dettagli su questo passo leggi quest’altro articolo)
  4. avendo sincera curiosità per come stava l’altra persona
  5. prendendomene cura

 

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