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La stragrande maggioranza delle persone semplicemente si “lascia vivere”, se tu fai parte di quella minoranza che vuole avere un rapporto profondo con se stesso e con il proprio partner e vivere una vita piena di soddisfazione, questo articolo fa per te.

Non impariamo facendo, ma impariamo quando riflettiamo su ciò che abbiamo fattoJohn Dewey   Condividilo su


Il lockdown che ci è stato imposto per via della pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto importante sulle nostre vite dal punto di visto economico ed emotivo, mettendo a dura prova diverse relazioni.

C’è chi ha perso il lavoro, chi ha perso un familiare, chi ha sperimentato stati d’ansia.

Un qualsiasi evento o persona continua ad avere potere su di noi, finchè non riconosciamo, sia il lato negativo, sia anche il lato POSITIVO.

Sì, le crisi e le disgrazie hanno anche risvolti positivi (anche se adesso qualcuno mi manderà i propri strali): quali sono stati per te gli svantaggi e i vantaggi del lockdown ?

La mia esperienza personale

Nei 6 mesi che hanno preceduto il lockdown sono stato in viaggio per lavoro praticamente ogni settimana per almeno 3 giorni alla settimana, quindi non aver potuto uscire di casa per oltre 3 mesi mi ha obbligato a vivere a contatto con mia moglie e mia figlia per 100 giorni di fila, ciò ha avuto un profondo impatto sul nostro rapporto.

  • Il rapporto con mia moglie è diventato molto più profondo: in una scala da 1 a 10, è passato da un 7,5 a 8,5. Mi sono reso conto come ci tiene a me ed ho notato come si prende cura di me ed abbiamo sviluppato dei piccoli rituali (come tenersi la mano per alcuni secondi) come prima cosa quando ci svegliamo alla mattina e come ultima cosa quando andiamo a letto alla sera. Sono piccolissimi gesti, che però per me, poichè il mio linguaggio dell’Amore principale è proprio il contatto significano molto. Gli altri 4 linguaggi dell’Amore sono parole d’affermazione, tempo di qualità, ricevere regali ed atti di servizio.
  • Sono stato molto più presente nella vita familiare, perchè – nonostante mi esiliassi nella stanza di mia figlia per lavorare in remoto – ho partecipato ad ogni pranzo e ad ogni cena, momenti in cui avevamo lo scambio tra noi 3 (mia moglie, nostra figlia di 13 anni ed io) di cui tutti e 3 avevamo bisogno. Incluso in questo ci sono stati episodi in cui abbiamo “sbroccato” di brutto per via della tensione e dell’incertezza. E’  successo ad ognuno di noi 3 almeno una volta e la cosa bella è stata che gli altri 2 sono sempre stati in grado di essere presenti per la persona che ha avuto il picco emotivo ed hanno “tenuto” la persona emotivamente attivata, cosicchè questa “onda”, come è venuta, ha potuto anche esaurire la sua carica di energia emotiva.
  • Ho trascurato completamente l’attività fisica, ma mi è servito per rendermi conto come essa impatta sulla mia capacità di concentrarmi e mi è servito anche per imparare a chiedere aiuto (ci arrivo nel prossimo punto).
  • Ho un team lavorativo straordinario, al quale ho chiesto aiuto quando non riuscivo a concentrarmi ed ad essere produttivo. Ho potuto praticare il chiedere aiuto (cosa che non mi riesce per niente facile), visto che sono cresciuto con la convinzione che devo farcela da solo. Oggi giorno intellettualmente mi rendo conto come questa convinzione non mi serva più, ma continua sorprendermi quanto spesso alla domanda “Posso aiutarti ?“, instintivamente io risponda “No“… 🙁
  • Ho potuto supportare mia figlia durante le difficoltà sia tecniche (praticamente ho fatto il tecnico IT), che di didattica (viste le difficoltà e i limiti di alcuni professori) durante la didattica a distanza.
  • Ho imparato che sotto stress smetto di comunicare con chi mi sta intorno (perchè la poca energia che mi è rimasta, mi serve per continuare a “funzionare”) e contemporaneamente le mie aspettative nei confronti di chi mi sta intorno si alzano…
    Si lo so, è controintuitivo ed esplosivo: non parlo più e prentendo che gli altri corrano quanto (o addirittura più di me) e capiscano di cosa io abbia bisogno (nonostante io non dica di cosa ho bisogno)…
    Una ricetta certa per provare risentimento 🙁
  • Ho imparato che sono un helper, cioè una persona che aiuta gli altri, perchè in questo modo provo soddisfazione. Di per sè non c’è niente di male, il guaio è che il rovescio della medaglia di questa attitudine è che, se non sei in grado di tracciare i confini, rischi l’esaurimento perchè metterai sempre i bisogni degli altri prima dei tuoi. Prova ad indovinare chi finiva per risentire moglie e figlia, perchè quando pensava di prendersi cura di sè stesso era ormai completamente esaurito… 🙁
  • Ho potuto partecipare ad un corso del mio mentore Jayson Gaddis. Questo corso di solito veniva organizzato dal vivo a Boulder in Colorado e volare negli Stati Uniti per partecipare ad un corso di un weekend, per me era fuori dalla mia portata, ma per via del COVID Jayson ha spostato l’evento online e così (nonostante qualche peripezia per il fuso orario) sono riuscito a partecipare al workshop Accepted & Connected.
  • Abbiamo adottato una dieta più sana e ridotto le dosi. Non potendo più uscire, uno dei modi che abbiamo adottato per coccolarci a vicenda è stato quello di scegliere insieme quali erano i cibi che ci piacciono di più e il cucinarli assieme. Contemporaneamente abbiamo anche deciso di ridurre le dosi e così abbiamo evitato la situazione della giraffa 🙂

Quale è stata la TUA esperienza ?

Per poter riuscire ad accettare una situazione è importante riuscire a vedere entrambi i lati della medaglia, sia gli svantaggi, che i vantaggi: quale è stata la tua esperienza del lockdown ?

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